Concorso "AbitarECOstruire" 2009

Luogo: Tricase (Le)
Committente: ANCAB Legacoop Roma
Budget: € 3.310.990,00
Progetto architettonico: Luca Labate con M. Saito (2009)
Progetto impianti: M. Quarta, F. Ruggiero

La proposta progettuale si trova in equilibrio fra innovazione e tradizione nel suggerire un sistema insediativo integrato fra i bisogni individuali di differenziazione funzionale - estetica e le esigenze collettive di contenimento di costi costruttivi - gestionali. La soluzione urbanistica e morfologica ha individuato la polarità dell’intervento nella piazza-agorà centrale cui conduce la fitta e diversificata trama della mobilità diretta ai luoghi della residenza, alle attrezzature comuni (culturali, direzionali e commerciali), ai parcheggi e al verde. Il collegamento dell’area con la zona centrale della città è affidato all’asse di via Traiano. Le residenze a schiera, inserite nell’area prescritta dal P.I.R.P., godono di un accesso autonomo rispetto alla piazza centrale, su cui si affacciano attraverso i belvedere delle coperture verdi delle attrezzature collettive. L’anello viario intorno all’area di concorso consente una razionale accessibilità veicolare ai parcheggi a raso delle residenze e a quelli interrati delle attrezzature, limitando l’accessibilità pedonale e ciclabile agli spazi pubblici centrali.

La sperimentazione tipologica e tecnologica sulla casa eco-sostenibile è finalizzata ad ottenere i migliori risultati economici, sociali ed energetici attraverso un investimento progettuale fondato sia sulla disponibilità di tecnologie impiantistiche e costruttive innovative che sul recupero di tipologie, tecniche e materiali tradizionali locali. Il modello tipologico evolutivo produce un adeguamento progressivo degli standard abitativi in parallelo allo sviluppo della vita familiare, dando la possibilità all’utente di modificare con flessibilità lo spazio domestico interno ed esterno alla casa per: ampliare la ricettività e l’ospitalità familiare (figli, anziani); sviluppare un home-work e praticare hobby; curare il giardino e differenziare la raccolta dei rifiuti; re-impiegare il concime nella coltivazione dell’orto; raccogliere acqua piovana; produrre e rivendere energia.

E’ stato curato sia il rapporto fra l’alloggio e i servizi di quartiere aperti ai cittadini, che l’integrazione fra la cellula abitativa e gli spazi comuni ed esterni. Gli impianti tecnologici speciali e di domotica, integrati in un involucro edilizio evoluto e collegati con le strutture di tele-assistenza presenti sul territorio, svolgono un ruolo centrale nell’idea di abitazioni più efficienti, sicure ed integrate nella struttura urbana.
Il progetto utilizza un tipo edilizio (a schiera) consolidato, impiegando materiali locali naturali e tradizionali in abbinamento all’impiego di tecnologie innovative per il risparmio energetico. La ricerca, oltre che allo studio delle qualità tipo-morfologiche degli edifici e dell’insieme urbano, è legata alla scelta architettonica e costruttiva di coniugare materiali tradizionali e tecnologie innovative, verificando gli effetti benefici di questo abbinamento.
La caratterizzazione formale delle case è affidata al ritmo costante e dominante dei setti murari (memorie dei giganteschi resti della cultura megalitica locale) dentro i quali sono ubicati gli spazi abitativi della casa, in modo semplice e flessibile, su due livelli, oltre al seminterrato e alla copertura praticabile a solarium sormontata dalla leggera struttura della pergola “solare”. Lo spazio interno della casa vive fra i muri “in pietra” e dispone di un doppio affaccio: dal lato Est sulla piazza attraverso il giardino dell’alloggio e i belvedere terrazzati, dal lato Ovest attraverso il giardino/orto rivolto verso il bosco della Serra.